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Cos’è la pubalgia?

Per definizione è un processo infiammatorio o morboso, localizzato al pube o alla regione anatomica corrispondente, in pratica è un dolore causato dallo squilibrio che può esserci tra arto inferiore e muscoli addominali.

Un paziente affetto da pubalgia di solito lamenta dolori nella zona iliaca riferendo in alcuni casi uno schiocco articolare a livello dell’anca.

La sintomatologia può protrarsi per diversi mesi e può essere scatenata da un trauma acuto o da microtraumi ripetuti ,responsabili di una contrattura dolente che tende a simulare, per il suo decorso, un problema articolare a carico dell’anca o un male viscerale, o un dolore che può irradiarsi fino all’inguine.
Negli sportivi spesso ne è responsabile la sindrome dell’ileo-psoas.
L’ ileo-psoas è un muscolo interno dell’anca che agisce flettendo, abducendo ed extraruotando la testa del femore. Origina dalle facce laterali delle prime 4 vertebre lombari e dalla fossa iliaca e si inserisce sul piccolo trocantere del femore.È un muscolo posturale bilaterale che tende a lavorare in accorciamento producendo una accentuazione della fisiologica lordosi lombare.

Per fare una diagnosi è sempre meglio avere esami radiologici come una risonanza magnetica per andare a vedere se ci sono lesioni muscolari, oppure una radiografia per capire se è interessata l’articolazione coxo-femorale. Per confermare poi l’infiammazione ci si basa su test muscolari contro resistenza e sulla palpazione profonda del muscolo. 

Un mio trattamento, completo, prevede tecniche osteopatiche, massoterapiche e di rieducazione che si basano su uno specifico massaggio miofasciale associato appunto a massoterapia decontratturante degli altri distretti muscolari spesso coinvolti, esercizi posturali e di allungamento, rinforzo dello psoas e dei muscoli sinergici e da manipolazioni vertebrali in grado di risolvere eventuali blocchi articolari a livello del bacino.


Rieducazione in casi di pubalgia

Il trattamento riabilitativo per questo tipo di pubalgie ha come obiettivo la normalizzazione delle strutture articolari e miotensive per il ripristino dell’equilibrio funzionale globale del bacino.

La prima fase del trattamento riabilitativo è mirata all’eliminazione dei compensi e sul trattamento di eventuali contratture, trigger point e retrazioni muscolari attraverso la massoterapia decontratturante, a seconda del quadro clinico, dei muscoli flessori di ginocchio, medio e grande gluteo, paravertebrali lombari, quadrato dei lombi, adduttori, quadricipite, miofasciale dell’ileopsoas, riflessogeno del piriforme e attraverso posture e stretching prolungato dei muscoli sopracitati.È opportuno in questa fase iniziare l’attività aerobica il più precocemente possibile (cyclette, ellittica, tapis roullant) perché il dolore pubalgico si esaspera con l’inattività.

Una volta rimessa in moto la macchina che è il nostro corpo, risolte le retrazioni muscolari causate dai compensi e recuperata la mobilità, si passa al ribilanciamento muscolare attraverso esercizi di rinforzo prevalentemente eccentrico dei muscoli addominali (retto e obliqui), degli adduttori, dei flessori, dei glutei , dell’ileopsoas, del quadricipite e molto importanti i muscoli del core con progressione da esercizi a corpo libero fino all’utilizzo di superfici instabili e altro ancora. L’obiettivo è quello di stabilizzare e rinforzare il bacino allungando muscoli e tendini..

Dopo aver ribilanciato la muscolatura e iniziato la corsa, passiamo al recupero del gesto sportivo in campo.

Passiamo alla riatletizzazione!

Nelle vesti di preparatore e terapista cerco di adattare personalmente, in base quindi a chi ho davanti e alle sue esigenze, un programma mirato per poter progredire con il lavoro, cercando di recuperare il movimento e il gesto atletico specifico e quindi raggiungere insieme l’obiettivo di guarire dalla patologia.

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